L’ASD CALCIO ATLETICO ASCOLI PRESENTA IL NUOVO LOGO E LA PROPRIA FILOSOFIA

L’incantevole piazza del Popolo di Ascoli fa da sfondo al nuovo logo dell’ASD CALCIO ATLETICO ASCOLI. Perché la Piazza? La piazza oltre ad identificare un luogo comune di incontri e di relazioni, identifica l’appartenenza e l’attaccamento di questa società alla città di Ascoli Piceno attraverso uno dei suoi simboli più caratteristici appunto l’incantevole scenario di Pazza del Popolo. Una società quindi che vuole crescere e confrontarsi con e nella piazza (quella del calcio), proponendo lo sviluppo di un settore giovanile di qualità e di prospettiva incentrato sul rispetto dei valori umani, sportivi e sul senso di  “attaccamento”. Si parla quindi in gergo calcistico di “attaccamento”. Attaccamento a dei colori sociali, attaccamento ad una maglia nonché ad una storia. L’attaccamento quale forma di tono emotivo unisce un soggetto a quello che si prende cura di lui; come tale, per un verso determina e per l’altro influenza il carattere generale della relazione, il modo di rapportarsi, di pensare, di percepire le cose e le situazioni, di comportarsi e di agire. Questa è un po’ la filosofia della società cioè prendere in carico bambini, ragazzi e giovani per educarli allo sport.  Cosa vuol dire educare allo sport? Per Noi educare allo sport vuol dire far emergere da ogni persona che appartiene a questa società quei valori inviolabili come:

Il rapporto con gli altri,
Lo spirito di squadra ed il senso d’appartenenza
Il rispetto dell’altro
L’integrazione sociale
L’affermazione del merito
La lealtà
La competizione

Quando parliamo di rapporto con gli altri, intendiamo lo sport come agenzia di socializzazione che permette d’allargare i propri orizzonti cognitivi. Il confronto con gli altri è un valore centrale delle pratiche sportive. Lo sport visto come linguaggio universale attraverso cui entrare in rapporto con gli altri, definire convergenze di vedute e di prospettive culturali.

Spirito di squadra e senso di appartenenza:

Lo sport come costruzione di relazioni. Chiunque pratichi uno sport, specialmente se è uno sport di squadra, impara a stare in un gruppo, a decifrare e condividere le regole che caratterizzano questo gruppo, a individuare punti di riferimento all’interno di tale gruppo. Come senso di appartenenza intendiamo proprio la condivisione ed il rispetto delle regole sempre ed in ogni occasione aggiungendo il massimo rispetto verso tutti i collaboratori.

Il rispetto dell’Altro:

Chi pratica uno sport sa bene che il rispetto prima che agli avversari va riconosciuto ai propri compagni di squadra e a quanti  all’interno della propria associazione sportiva permettono la realizzazione della stessa. Puntualità agli appuntamenti, impegno negli allenamenti e nelle competizioni, decoro nell’abbigliamento e riconoscibilità dell’appartenenza (indossare la divisa della società ecc.) sono tutti segnali del rispetto che si ha nei confronti di se stessi e dei propri compagni.

L’integrazione sociale:

Lo sport è un grandissimo vettore d’integrazione. Questa società promuove e valorizza l’integrazione di bambini e ragazzi di nazionalità e culture diverse. Il calcio in questo modo diventa il mezzo attraverso il quale convergono idee, storie, sulle quali crescere e migliorare.

L’affermazione del merito:

La pratica di uno sport mostra come il successo sportivo si costruisca lentamente e richieda tantissimo impegno, dedizione e passione. Una considerazione apparentemente banale, ma che è opportuno ribadire se si pensa a come spesso nell’immaginario collettivo il campione sia un fortunato predestinato arrivato lì per caso e per fortuna. Il nostro compito e quello degli allenatori è dare stimoli, motivazioni e suggerimenti volti a migliorare le proprie capacità tecniche ma anche relazionali. Vogliamo che un bravo calciatore sia al tempo stesso anche un “grande uomo” nella vita quotidiana.

La lealtà:

Il riconoscimento del merito è anche una pratica di lealtà. Riconoscere la giustezza della sconfitta, il valore dell’avversario, così come l’opportunità d’impiegare altri compagni di squadra al proprio posto è pratica di lealtà. Imparare a sopportare i costi di un’esclusione, così come ad ammettere la sconfitta, anche e soprattutto se immeritata, è una dote fondamentale nello sport.

La Competizione:

Esortare a comportamenti leali non vuol dire sottovalutare il valore della competizione. La vittoria non va concepita come sopraffazione, bensì come raggiungimento di un obiettivo che richiede impegno, sacrificio, passione, determinazione.

Tutto questo anima l’ASD CALCIO ATLETICO ASCOLI e tutto questo non può che essere migliorato se alla base di tutto si mettono l’umiltà e la continua formazione.

L’Unione fa la forza:

Inseguire un sogno sportivo è il traguardo di molti giovani e richiede una grande forza di volontà. Le sfide molto spesso richiedono preparazione, impegno, dedizione e fiducia. Tutti ingredienti che producono risultati. A tutto questo non può mancare la qualità umana e la professionalità. E’ basandosi su questi semplici principi che L’Atletico Calcio Ascoli ed i Piccoli Diabolici hanno dato avvio ad una collaborazione sportiva che oltre a fare calcio spingono i giovani a cercare in se stessi e con gli altri le motivazioni migliori per raggiungere un obiettivo. I Piccoli Diabolici guidati da Mario Bonfiglio e Fabio Di Venanzio negli ultimi anni hanno scritto tante pagine di sport con la crescita e lo sviluppo di un settore giovanile che oltre a insegnare calcio ha come idea di base quella di entrare nel vissuto di questi ragazzi per farli crescere e dare lo stimoli sempre opportuni nella difficile arte del vivere. Questo connubio che ci auguriamo diventi nel tempo sempre più prolifico e stimolante, possa diventare un punto fermo per tanti bambini e giovani che amano dare calci ad un pallone con la consapevolezza che un giorno magari per alcuni diventi non più un hobby ma un vero e proprio lavoro.